2016-01-12 09:55:10
2016: Novità fiscali e tributarie in Spagna
La riforma fiscale iniziata in gennaio 2015 prevedeva che non tutti i cambiamenti entrassero in vigore al momento della sua pubblicazione, molte modifiche hanno come data di entrata in vigore il 1º gennaio 2016 o, per i soggetti il cui esercizio non coincide con l’anno solare, il primo giorno, a partire da questa data, dell’esercizio fiscale.
La riforma fiscale iniziata in gennaio 2015 prevedeva che non tutti i cambiamenti entrassero in vigore al momento della sua pubblicazione, molte modifiche hanno come data di entrata in vigore il 1º gennaio 2016 o, per i soggetti il cui esercizio non coincide con...
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2014-10-13 09:50:24
SPAGNA: ANALIZZIAMO IL DIRITTO ALLA DISOCCUPAZIONE PER I LAVORATORI INTERINALI
La legge nr. 1/1994 del 20 giugno, ha per esempio delle precise disposizioni applicabili al caso dei dipendenti, così come indicate nell’articolo 205, e che esplicita al meglio nell’articolo 208, cpv. 1 e numero 3, le condizioni per considerare una persona disoccupata, e che in sostanza si possono riassumere in una riduzione del tempo di lavoro tra il 10 e il 70 percento rispetto al normale, con ricadute ovviamente medesime anche a livello di retribuzione del lavoratore.
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2014-10-13 09:49:47
IN SPAGNA SONO RIVISTE AL RIALZO LE PROSPETTIVE DI CRESCITA ECONOMICA E DEL LAVORO
Queste performance del sistema economico spagnolo sono da inquadrare entro una panoramica globale sull’Europa che registra comunque delle performance non propriamente eccellenti, sebbene, anche in seguito alle decisioni della BCE e a riforme fiscali, le dinamiche economiche dovrebbero cambiare in positivo. Non bisogna inoltre dimenticare, sempre in rapporto alla Spagna, che l’economia iberica nel corso del 2013 ha conosciuto una contrazione dell’1.2 percento.
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2014-10-20 16:57:38
RAPIDO SGUARDO SUL TERMINE PER I PAGAMENTI IN NATURA DA PARTE DELLE AZIENDE IN SPAGNA
All’atto pratico, questo nuovo regolamento del Governo va a stabilire alcune condizioni per quanto riguarda le categorie di retribuzione, e inoltre, i criteri che si possono adoperare per determinare il valore delle prestazioni in natura erogate ai lavoratori, sia in termini liquidi sia in beni o servizi ad uso proprio, che possano rientrare in linea di conto per la base imponibile. Ma, in termini di legge, quali sono queste forme accessorie di retribuzione che vanno prese in considerazione?
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2014-01-23 09:07:29
Imprenditore italiano!? ...Investire in Spagna!
Il Pil spagnolo torna nuovamente ad attirare l'attenzione su di sé, poiché in quest'ultimo periodo ha conosciuto una risalita, soprattutto tra i mesi di luglio e di settembre: nonostante le difficoltà economiche che si è trovata a dover superare, ora la Penisola Iberica ha iniziato ad offrire grandi segni di ripresa, a differenza di quanto avviene in Italia. Ma perché si dovrebbe investire in Spagna? Gli imprenditori italiani, scegliendo di recarsi in Spagna, possono sicuramente trovare diversi vantaggi che
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2014-01-15 08:33:11
Ecco una analisi su alcuni aspetti dello sviluppo sostenibile nella ricerca spagnola
La necessità di segnare una strada di sviluppo contraddistinto dall'uso razionale, efficace ed efficiente delle risorse a disposizione dell'uomo, sta spingendo sempre più paesi ad adottare delle normative a sostegno di quelle abitudini che possano permettere di conservare nel migliore dei modi l'ecosistema. Sulla scia di questo slancio di innovazione e di ricerca, sono quindi nati degli speciali programmi che puntano a sviluppare partnership importanti con istituzioni di paesi stranieri.
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2013-11-05 08:39:49
1. Dieci motivi per i quali la Spagna può ripartire / La stabilità politica
Il governo di Mariano Rajoy è in carica dalla fine del 2011 può contare su un'ampia maggioranza in Parlamento. Nella crisi economica e finanziaria gli spagnoli hanno scelto di mandare a casa i socialisti dopo quasi otto anni di governo di José Luis Zapatero, e di affidarsi ai conservatori del Partito popolare. La legislatura terminerà nel 2015 e non c'è niente, nemmeno qualche scandalo nel Partito popolare, che possa oggi far pensare a una scadenza anticipata, a una crisi politica a Madrid. Rajoy può introdurre misure anche di pesante austerity (e l'ha fatto) o varare riforme strutturali profonde (si poteva fare di più) senza dover negoziare per settimane all'interno della sua maggioranza. In Italia dall'inizio della crisi si sono succeduti il governo di destra di Silvio Berlusconi e quello tecnico di Mario Monti. Poi, lo scorso febbraio, il voto anticipato non ha prodotto maggioranze stabili: c'è un governo di coalizione guidato da Enrico Letta ma si continua a parlare di elezioni prima della fine della legislatura. Le oscillazioni dello spread, che attraverso i differenziali di rendimento dei titoli pubblici misura l'affidabilità di ciascun Paese, indicano con chiarezza come le tensioni politiche siano un freno alla ripresa economica.
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2013-11-05 08:38:56
2. Dieci motivi per i quali la Spagna può ripartire / Gli investimenti diretti dall'estero
Negli ultimi quattro anni la Spagna ha potuto contare su 105 miliardi di euro di investimenti diretti dall'estero. Risorse fresche per le imprese, acquisizioni, nuovi stabilimenti. Nello stesso periodo l'Italia non ha raggiunto i 70 miliardi. I dati dell'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, anche nell'ultimo anno indicano un divario preoccupante: per la Spagna nel 2012 gli investimenti diretti dall'estero hanno sfiorato i 28 miliardi di euro, per l'Italia si sono fermati a meno di 9 miliardi. Chi ha liquidità ma soprattutto chi vuole scommettere su un'attività produttiva preferisce la Spagna all'Italia.
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2013-11-05 08:38:24
3. Dieci motivi per i quali la Spagna può ripartire / La Spagna tra i big dell'auto
Molti grandi gruppi dell'auto - da Ford a Renault, da Peugeot-Citroën a Nissan - hanno deciso di potenziare la loro produzione in Spagna. A spingerli sono stati molti elementi: i costi, la tassazione, la flessibilità delle regole del lavoro, la stabilità generale dell'ambiente economico. Il risultato è clamoroso, la Spagna nei primi sei mesi del 2013 - sono dati dell'Oica, l'Organizzazione internazionale di costruttori - ha prodotto 1 milione e 156mila veicoli, in aumento del 5,5% sullo stesso periodo del 2012. E oggi è il secondo Paese produttore in Europa e l'undicesimo nel mondo. L'Italia ha prodotto in tutto 368mila veicoli, con un calo del 3,1 per cento. In pochi anni è ritornata ai livelli del 1958..
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2013-11-05 08:37:30