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2011-08-02 08:15:57 Fonte

Applicazioni della linguistica forense.

Gli ambiti di applicazione della linguistica forense possono essere i più svariati, dall’identificazione dell’autore di una lettera anonima, alla veridicità di un testamento, ai computer crimes.

Nel caso dell’identificazione dell’autore di uno scritto anonimo, si lavora con la linguistica forense per stabilire se un testo è frutto di plagio come ad esempio una lettera di minacce, o la cui paternità sia incerta o contestata, come può avvenire nel caso di un testamento olografo. Tale uso viene denominato da McMenamin anche “stilistica forense”. Nel mondo statunitense, la sentenza United States contro Van Wyk del 2000 ha riconosciuta l’ammissibilità della perizia linguistica (anche in questo caso, il perito era l’agente Fitzgerald). La costruzione delle frasi, la scelta delle parole e la punteggiatura rientrano in uno stile comunicativo che è individuale ed è caratteristico di ogni aspetto comunicativo per una persona. Confrontando e paragonando delle lettere anonime con altri testi scritti dei presunti autori è possibile attribuire ad uno di questi la paternità delle lettere anonime. Gli esperti della BSU dell’FBI riescono in questo modo a risolvere i casi di stalking (molestie ripetute e ricorrenti) per lettera, riuscendo ad identificare l’autore delle minacce e delle molestie seriali. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni rese da un individuo, l’analisi delle parole utilizzate, la sequenza delle frasi, la lunghezza delle frasi, delle pause effettuate permettono ad uno psicolinguista esperto di stabilire se l’interrogato ha detto la verità o meno, il grado di autenticità ed attendibilità di quanto dichiarato durante un interrogatorio e di valutare la spontaneità di una confessione o di una testimonianza. Ricavare da un testo, redatto con finalità criminali e di autore sconosciuto, informazioni riguardo quest’ultimo che risultino utili nel contesto delle indagini. Una valutazione di questo tipo è molto importante per stabilire il modo di approccio e la condotta negli interrogatori successivi. Anche in questo caso l’analisi del linguaggio si dimostra determinante nella soluzione di un problema investigativo. Da qui anche identificare il parlatore come succede nelle intercettazioni telefoniche e ambientali. La valutazione della attendibilità della minaccia è un iniziale e fondamentale passaggio per prendere in considerazione o meno le telefonate anonime che giungono ai centralini delle forze di polizia per allarmi di qualsiasi genere. L’analisi psicolinguistica può fornire delle risposte sulla motivazione e determinazione dell’autore, sulla sua personalità e su alcune caratteristiche demografiche. Presso la BSU (Behavioral Scienze Unit) dell’FBI alcuni investigatori si sono specializzati in questo tipo di valutazione e riescono a fornire pareri non solo sull’attendibilità delle minacce, ma anche sui rischi potenziali di violenza ed aggressione che si corrono. Gli esperti della BSU americana, attraverso l’analisi ed il confronto dei testi scritti, sono riusciti a scoprire, in alcuni casi di stalking o rapimenti, che gli autori delle lettere erano le stesse vittime. Ciò li ha condotti a smascherare delle false vittime di molestie e rapimenti dimostrando che loro stessi erano gli autori di quelle lettere, fingendosi dei persecutori e dei rapitori, per ottenere dei benefici o dei vantaggi di vario tipo, sia psicologico per via dell’attenzione e protezione da parte degli altri, sia materiale, cioè il riscatto. Negli ultimi anni vari episodi di marcata violenza sono esplosi, negli USA, sul posto di lavoro, registrando anche dei casi di omicidio dei colleghi, questo ha condotto gli investigatori a focalizzare la loro attenzione sulle minacce di violenza e di ritorsione che compaiono fra colleghi, al fine di valutare la reale portata della minaccia. In questi episodi infatti la comparsa della violenza non è stata improvvisa ed inaspettata, ma è giunta al termine di un periodo di minacce in cui a lungo andare dalle parole si è passati ai fatti. Deve in qualche modo mettere in allarme la ripetizione di frasi del tipo “un giorno o l’altro prendo il fucile e ti sparo” poiché capita sempre più spesso che poi quel giorno arriva davvero. È importante quindi valutare quanto siano attendibili alcune minacce di morte o di violenza che reiteratamente vengono espresse da colleghi rancorosi, per vari motivi, al fine di stabilire se quelle minacce nascondono o meno un vero potenziale aggressivo ed omicida. Capita spesso, soprattutto in ambito familiare, che l’omicidio del coniuge, di un figlio o di un altro parente, sia mascherato da suicidio, allestendo scene ad hoc e scrivendo documenti scritti in cui il falso suicida annunci o spieghi il proprio gesto. In questo caso, oltre alle tecniche dell’autopsia psicologica, possono essere d’aiuto le analisi psicolinguistiche dei testi scritti e lo studio della personalità del familiare superstite. Le investigazioni effettuate a seguito dell’incremento dei cosiddetti computer crimes hanno evidenziato che spesso l’autore del crimine informatico non è esterno all’azienda coi cosiddetti outsiders, bensì è un dipendente interno alla company, sono gli insiders, oppure è un funzionario della stessa pubblica amministrazione. I trucchi utilizzati di copertura, il modo di violare le password e le tracce lasciate durante il crimine informatico, se portate all’attenzione di uno psicolinguista, come regolarmente accade con gli esperti della BSU dell’FBI, possono essere prodotte delle interessanti valutazioni per l’identificazione dell’autore.


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